domenica 20 dicembre 2009

Volete essere testimoni della storia o volete farla?

“Dovresti essere qui. Questa è roba tua.

C’è nulla di più patetico di un vecchio che trova la religione

o di un veterano che decide di avere ancora una battaglia da vincere? Certo che c’è.

Il peccato più grande è non far niente quando potresti dare tutto,

è sognare troppo in piccolo.

Io sarò quell’uomo e voi sarete il mio esercito.

Il mondo ha bisogno di noi, questi sono tempi oscuri e disperati.”

(Nick Fury – Dark Reign: New Nation 1)


“Se lo state cercando lo troverete come sempre in prima linea”, rispose rapida e veloce, tentando di evitare tutti quei giornalisti appostati da ore davanti casa loro, nonostante la neve.

“Con lui ne troverete tanti altri. Anche voi dovreste essere là, al posto di perdere inutilmente del tempo qui.

Anche voi, come tutti quei ragazzi, avete il dovere di fare la vostra parte.

Per voi, per le vostre famiglie, per i vostri figli e i figli dei vostri figli.

Volete costruire loro un futuro migliore?

Pensate all’eredità che avete intenzione di lasciare.

Pensate a come vorrete essere ricordati sui libri di storia.

Come quelli che hanno distrutto questo splendido mondo?

Penso e spero di noi, in cuor mio.

Ma forse mi sbaglio.

Forse anche voi, come chi ci comanda, avete interesse nel lasciare che le cose vadano avanti così.

Forse anche voi da questa situazione di lenta distruzione ci guadagnate qualcosa?

Se non è così, e se avete un cuore puro e una mente ancora lucida correte là anche voi e cercate di cambiare le cose.

Siamo ancora in tempo.

Anche il più grande degli eroi senza di noi, esseri mortali, non potrà mai da solo cambiare le cose.

Abbiamo tutti delle grandi responsabilità e tutti un grande potere.

Ricordatevelo.”

Così parlò la fantastica donna di Thunderman – il più grande super-eroe di tutti i tempi, la vigilia di Natale di un anno non tanto lontano dal nostro e su una Terra non tanto diversa dalla nostra.

Solo cinquat’anni più tardi, metà della popolazione di quella Terra era decimanta, buona parte delle terre erano sommerse e il riscaldamento era salito di venti gradi trasformando radicalmente quel mondo.


Buon natale e felice anno nuovo a tutti, da parte mia e di Thunderman - il più grande super-eroe di tutti i tempi.

Un abbraccio particolare va alla mia famiglia, alla Signorina Fantastica, ai Jojo In The Stars, a tutti i/le colleghi/e del Centro Musica, a tutti/e i/le ragazzi/e di Winter Beach, al dottor Musoni, a Jacopo, a Enxhi e a tutti quelli che quest’anno mi hanno fatto crescere.

Gabba gabba hey!

Davide


Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 005




lunedì 14 dicembre 2009

Cazzo, ma come è difficile essere un super-eroe!

“Vivere non significa vivere per sempre,
ma rendere ogni giorno di questo lungo viaggio meraviglioso.”
La signora del West


Regola numero uno: creare del fastidio. Sempre e comunque. In qualsiasi situazione, circostanza e a qualunque persona.
Altrimenti che gusto ci sarebbe?
Saprebbe tutto di gelato al pistacchio e puffo.
Un mix terribile, che stenderebbe anche il peggiore dei villains.
E tu che sei un super-eroe, ne sei capace?
Sei in grado di farlo?
Fino a che punto sai o puoi arrivare?
La tua coscienza ti parla in continuazione e tu non ce la fai più.
Scorre veloce dentro la tua testa, senti suoni, parole e imput continui fastidiosissimi.
Non riesci più a fermarli.
Allora voli, voli via dove tutto è più semplice.
Ma non trovi pace in nessun posto conosciuto a noi mortali.
Nessuno sa qualè il tuo nascondiglio segreto, nessuno.
Solo tu lo sai.
O meglio, solo tu e lei.
Già, perché quel posto segreto che nessun mortale conosce è proprio lei.
Sono le sue gambe morbide, sono le sue mani calde, sono le sue braccia accoglienti, le sue labbra invitanti e il suo seno che ti fa impazzire.
Quel posto segreto è fatto di parole, tante parole, di occhi profondi e di un sorriso che è la fine del modo.
Un sorriso che ti fa dimenticare la guerra dei mondi, la guerra segreta e la guerra civile.
E’ un sorriso potente come un bulldozzer.
E’ un sorriso che ti ribalta.
E tu ci stai da dio ribaltato.
Già, ribaltato con la donna fenomenale, ci stai proprio bene tu.
Questo è il tuo nirvana, il tuo ragnarock e la tua coppa dei campioni.
Questo è il Milan che ha vinto tutto nei primi anni ’90.
Sono Gullit, Rickard, Van Basten, Baresi e Maldini in una persona sola.
E’ come vincere la lotteria, diventare premi nobel per la pace e cavalieri jedi in un giorno solo.
E’ guidare l’Enterprise in contromano, è battere Hulk a braccio di ferro e palpare il culo a Minnie davanti Topolino.
E’ volare tra le stelle più lontane e capire che in questo spicchio di universo anche tu non sei solo.


Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 004




domenica 16 agosto 2009

Un giorno le vedrai

Ci sono cose che neanche il più grande super eroe di tutti i tempi può spiegare.
Ci sono cose che vanno ben al di la di tutto quello che è lecito conoscere.
Ci sono cose che neanche lui può evitare o tentare di salvare.
Capitano e basta.

A volte è meglio non chiedere, perché risposte forse non ce ne sono.
Forse è meglio così e lasciarle sfogare come un fiume in piena che allaga il suo viso e tutta la terra di mezzo.
Forse sono solo lampi che cadono da un cielo troppo agitato.
Forse neanche il suo mantello possono fermarli.

Non resta, per il nostro super eroe, imparare la lezione e ancora una volta scoprire il limite dei suoi super poteri.
Perché ci sono cose che davvero, nemmeno uno come lui, può riuscire a fermare.
E forse è solo giusto così.

Super poteri, un super mantello, un super cervello e super ecc ecc., chi più ne ha più ne metta, molto spesso servono ben poco in questo strano ma nostro mondo.
E forse, è proprio questo, quello che rende noi comuni mortali, degli esseri speciali agli occhi di chi ha dei super poteri come lui.
E io ne conosco di esseri speciali, credetemi.



Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 003


mercoledì 15 luglio 2009

Tutte scuse

“…In the sun
In the sun I feel as one
In the sun
In the sun
I'm married
Buried…”


Dalla radio uscivano le parole calde e uniche di una canzone che ascoltava quando era ragazzino.
Erano parole vere, piene di rabbia e sudore sulla fronte, proprio come gli anni dell’adolescenza.
Anni di gioie e rivoluzioni.
Quelle erano parole di uno che come lui, che ne aveva viste e sentite di tutti i colori.
Parole che spesso sembravano tutte scuse, proprio come il titolo di quella canzone.

Quella mattina mentre andava a fare il suo mestiere, il nostro super eroe preferito, aveva salvato un vecchietta davanti al supermercato che rischiava di essere investita da un camion che faceva retromarcia, aveva sventato una rapina in banca e aveva evitato un’invasione aliena sul nostro pianeta.

Doveva essere soddisfatto quel giorno e invece non lo era affatto.
Il problema è che non capiva neppure lui perché.
Era in una posizione davvero invidiabile: era il più grande super eroe di tutti i tempi, gli avevano dedicato una serie tv, una triologia di film, una serie a fumetti ed era in odore di nomination per il premio nobel per la pace.
Aveva sconfitto una serie infinita di nemici e super cattivoni, aveva combattuto contro mostri, alieni e macchine assassine sempre con successo.

Era sulla cima del mondo e volava dove voleva.
Intorno alla Terra, alla Luna e anche intorno alle stelle.
Ultimamente arrivava fino al sole dove si sentiva davvero unico e speciale.
Li davvero non arrivava nessuno, solo lui e le sue scuse potevano arrivare e trovare pace.
Lui lo sapeva e lo faceva stare bene.
Non era una questione di egoismo o quant’altro, era solo il suo preziosissimo e intimo rifugio.

Perché, anche voi che non siete super eroi, non ne avete?



Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 002

venerdì 19 giugno 2009

Un costume nuovo

"Perchè i lampi?" mi chiedi.
"Perchè no!" ti rispondo io.
E tu fai quella faccia li, tipica di una che proprio non ha capito.

Mi dici che è troppo tamarro, come nome e come simbolo da utilizzare.
Io ti rispondo che sono un supereroe che deve incutere timore e paura.
Non posso presentarmi davanti al cattivone di turno con un nome e un logo buffo.
Ho bisogno di qualcosa che abbia stile e potenza assieme.
Il lampo mi sembrava la cosa più adatta.
Non trovi?

No, non trovi, perchè tanto hai solo e sempre ragione te.
Saranno le tue cose, i tuoi sbalzi di umore e di ormoni, l'insalata che era scondita ma tanto la vinci sempre e solo tu.
E poi come faccio a dirti di no, sei così bella.
E' più forte di me, non riesco proprio.
Tu sei l'unica cosa che non riesco a sconfiggere.
Sei troppo bella.

Non riesco a trovare un superpotere adatto per sconfiggerti.
Tu sei l'unica che mi può sconfiggere.
Tu sei l'unica che può fermare il più grande supereroe di tutti i tempi.
Te ne rendi conto?

Non dirlo a nessuno però.
Tanto lo so che manterrai il segreto.
Mi fido.


Da: "Thunderman - Il più grande supereroe di tutti i tempi"
Cap. 001

venerdì 5 giugno 2009

People have the power

Domani e dopodomani 492 milioni di cittadini europei saranno chiamati a rinnovare i 785 deputati del parlamento europeo.
492 milioni di idee, di scelte, di prospettive, di aspettative e di progetti di vita.
492 milioni di teste, di cuori, di mani che faranno una croce su un simbolo e scriveranno un nome.

Un simbolo e un nome che li rappresenterà per i prossimi cinque anni in Europa.
Una scelta che influenzerà le nostre vite e la nostra quotidianità, nel bene e nel male.

Un modo di pensare all’Europa, all’Italia e ai rapporti con e nel resto del Mondo.
Un Mondo che sta cambiando troppo velocemente e ci mette di fronte a nuove sfide che dovremo saper affrontare nel miglior modo possibile nei prossimi anni.
Un Mondo che deve essere salvato, recuperato e migliorato perché così proprio non è più il nostro Mondo.

Tutti quanti ne abbiamo il potere. Basta volerlo.
Adesso tocca veramente a tutti, nessuno escluso.
Non ci sono più scuse, altrimenti sarà troppo tardi.
Dobbiamo prenderci da subito, tutti le nostre responsabilità.

Cominciando da un voto, dalla lettura di un giornale, dalla consultazione di un sito internet o cominciando a scrivere su un forum.
Dobbiamo prendere tutti una posizione.
Ognuno di noi, deve dire chiaramente da che parte sta.
Io la mia scelta l’ho già fatta, e tu?

“Che la forza sia con voi!”
(Obi-Wan Kenobi)


Info:

Elezioni europee del 2009

Parlamento europeo
Mi senti, Europa?



mercoledì 27 maggio 2009

L’esercito delle parole

Prova a pensare con una nuova prospettiva.
Guarda e ammira le varie sfacettature.
Confronta i colori, le misure, i significati e i significanti.
Le parole prendono una nuova forma e soprattutto una nuova sostanza.

Adesso ce l’hai, la senti tua e nessuno te la può più portare via.
Ti appartiene e ne farai buon uso, perché come dice l’Uomo Ragno “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
Le parole diventano i tuoi strumenti di resistenza.

Resistenza positiva e creativa per opporsi a quel piattume grigio, corrotto e malato che aleggia in giro.
Parole pesanti come macigni per non cadere nel banale e nel già sentito.
Parole leggere per liberare suoni puliti e incotri di pace.
Parole elettriche e veloci per arrivare dritti al dunque, al cuore e allo spirito di tutti.

Parole, parole, parole. Cantava.
Sono solo semplici parole. Dicono.
Io invece, dico che possono dare vita a qualcosa di nuovo.

Prova a pensarci solo per un secondo.
Adesso si, le senti vero?
Anche tu, lo sai, stai tirando fuori parole resistenti.

Continua così e spargi il verbo.
Parole resistenti per gente resistente.


Davide

mercoledì 20 maggio 2009

Giorni migliori

Sei un mercoledì mattina di sole, tra caffelatte e cereali.
Sei un bacio rubato ai tuoi mille discorsi.
Sei un paio di gambe tra le mie.
Sei un paio di guinnes in una sera di primavera in periferia.
Sei la sorpresa di un regalo inaspettato.
Sei quel profumo.
Sei parole dette con un abbraccio.
Sei un lampo caduto per farmi stare bene.

Sei i miei giorni migliori.


lunedì 18 maggio 2009

We can be heroes just for one day



Maggiori info, giusto per farsi un'idea di cosa succede nel mondo:

Progetto Birmania

Free Burma's Political Prisoners

The Burma Campaign UK


"Prevarremo perché la nostra causa è giusta, perché la nostra causa è fondata. ... La Storia è dalla nostra parte. Il Tempo è dalla nostra parte..."

Aung San Suu Kyi


sabato 16 maggio 2009

Io dal physiocoiffeur non ci vado!

Il mio barbiere è andato in pensione il 31 dicembre 2008.
E’ da quando sono nato che andavo da lui a farmi tagliare i capelli.
Ci andavo io, mio padre e anche mio nonno.
Questo per farvi capire da quanto quest’uomo lavorava.
Mi ricordo che quando ero piccolino mi mettevano su un cavallino nero per tagliarmi i capelli e questa cosa mi piaceva tanto.

Almeno due volte all’anno per venticinque anni sono stato da lui.
Era un appuntamento fisso e un punto fermo della mia vita.
Era come il natale e la festa di san pietro, tutti gli anni arrivava.
Gli anni passavano e lui rimaneva, le ragazze cambiavano e lui mi tagliava ancora i capelli, la cremonese retrocedeva sempre più in basso e lui invece era sempre li.
Adesso non c’è più.
Adesso è solo un piacevole ricordo.

Oggi mi sono preparato psicologicamente e mi sono incamminato verso il barbiere più vicino a casa mia.
Si, devo assolutamente tagliarmi i capelli e da qualcuno devo pure andare.
Consigliato da un po di gente mi dirigo verso “Ginetto”.
Una volta davanti alla vetrina però vedo la scritta dell’insegna e leggo: “Physiocoiffeur” – da Ginetto o una roba simile in inglese.
Non ci penso più di due secondi, giro i tacchi e me ne vado.

Mentre torno verso casa mi chiedo, ma che cazzo è un “Physiocoiffeur”.
Ti sistema i capelli e il fisico? Lo spirito?
Che cazzo è?
Comunque a me non interessa, io cercavo un barbiere.
Un semplice barbiere.
Chiedo troppo?

Arrivo a casa, sfoglio le pagine gialle e mi accorgo che la voce barbiere non esiste. Idem per le pagine bianche.
Sfoglio meglio e scopro che adesso si chiama parrucchiere per uomo.
Cosa?
Il parrucchiere è quello per le donne. Punto.
Il parrucchiere per uomo non esiste, esiste il barbiere e basta.

Leggo nomi stilosi in inglese e in francese che niente hanno a che fare con la parola barbiere.
Style, hair, fashion, coiffeur, poi nomi tipo bigodini trandy, un diavolo per capello, barber shop, nuova idea uomo, beauty club.

Non ci posso credere.
Perché non esite più il caro e vecchio barbiere?
Sono diventati fuorilegge?
Perché adesso devono utilizzare tutti questi nomi del cazzo?

A me manca il mio barbiere.
Mi manca il suo negozio con l’arredamento anni ’60 originale, la sua gentilezza, quel profumo di balsamo leggero e il suo stile.
Mi manca quando arrivavo, prendevo una rivista di auto e mi accomodavo su quelle poltroncine fanstastiche che t’inglobavano piano piano.
Mi manca sedermi sulla poltrona e dire, “il solito taglio con la misura più alta della macchinetta”.
Mi manca sentire quelle mani ferme e decise passare sulla mia testa.
Mi manca quando mi alzavo e soddisfatto mi guardavo allo specchio.

Venticinque anni di relazione non sono mica poco, non sono mica uno scherzo.
Sono tutta la mia vita, sono un giubileo e sono gli anni che ci metterà la Roma a vincere il prossimo scudetto.
Venticinque anni terminati in un abbraccio e in una stretta di mano che ci siamo dati l’ultima volta che ci sono stato in dicembre.

Con questo post ho voluto aprire il mio nuovo blog perché l’arte del barbiere deve essere ferma e sicura come l’arte dello scrivere.
Qui voglio fermare appunti di vita, emozioni, persone e passioni.
Qui voglio sfogare la mano, scrivere, riscrivere, sbagliare, cancellare e ricominciare.
Qui voglio avere un confronto con chi legge.
Qui voglio creare un nuovo punto fermo per me dove poter tornare tutte le volte che ne avrò bisogno.


Gabba gabba hey!
Davide